Il Cavaliere di Dürer
Alessandro Mendini
La lunga storia delle statue equestri ha un grande fascino che mi ha sembre sedotto. E applicandomi ad un progetto in tal senso, mi è venuta spontanea l'ipotesi di coprire tutta la statua in mosaico, per renderla luccicante, nervosa e specchiante
Alessandro Mendini
Ho sempre avuto in mente l‘enigmatica figura del Cavaliere di Dürer.
E anche la crostacea immagine del suo Rinoceronte. Queste raffinatissime e precise incisioni a bulino mi hanno ispirato sia l‘immagine di un Cavaliere e di un cavallo, sia l‘idea di una loro trasposizione in mosaico di vetro. I volumi di questa mia statua equestre sono trattati come masse elementari, con l‘intenzione di creare delle campiture compatte, dove organizzare la geometria delle decorazioni.La struttura compositiva è suggerita dall‘enigma che Dürer esprime nelle sue figure, dove il cavallo e il cavaliere si fondono in un‘unica immagine. La dimensione del monumento è più piccola del vero, e la statua è collocata su un alto piedistallo, che per effetto prospettico la rende lontana, e astratta.
Il colore oro bianco delle tessere copre i due corpi con delle armature lucenti e la delicatezza dei segni e delle linee blu rimanda al magistrale gioco di bulino compiuto da Dürer alla metà del Cinquecento.La lunga storia delle statue equestri ha un grande fascino che mi ha sempre sedotto. E applicandomi a un progetto in tal senso, mi è venuta spontanea l‘ipotesi di coprire tutta la statua in mosaico, per renderla luccicante, nervosa e specchiante. Non credo che ciò sia già avvenuto. E questa pelle cangiante sovrapposta alla fissità dei volumi, mi fa intuire che potrà esistere una serie di cavalieri a cavallo uguali nella forma, ma identificati da armature differenti: Cavalieri di Fondazione Bisazza pronti per un torneo.
Alessandro Mendini