Internal time

Richard Meier

E'davanti a una superficie bianca che si apprezza al meglio il gioco di luci e ombre, di pieni e vuoti

Richard Meier

Facendo seguito a quella di John Pawson, nel 2013 la Fondazione Bisazza ha dedicato la sua seconda esposizione temporanea a un altro architetto, Richard Meier. Vincitore del Pritzker Architecture Prize nel 1984, i suoi edifici più noti includono la Smith House in Connecticut, il Getty Center a Los Angeles e il Museo di Arte Contemporanea di Barcellona.

L’esposizione, una completa retrospettiva del lavoro di Meier, è coincisa con il cinquantenario del suo studio newyorkese; includeva 16 modelli, più di 30 disegni tecnici, 40 fotografie e schizzi preliminari e oggetti di design meno noti, come le collezioni di servizi da tavola create per Reed & Barton in collaborazione con Swid Powell. La mostra è stata anche l’occasione per presentare un’installazione site- specific dal titolo Internal Time, ideata per la collezione permanente della Fondazione. L’opera, partendo dall’assenza di colore, caratteristica del suo lavoro, richiama un bosco stilizzato formato da elementi verticali inclinati e una panchina disposta in orizzontale, ricoperti solo di mosaico bianco.

Questa installazione non è necessariamente soltanto un oggetto in mostra nella galleria. Infatti, è ideata in base allo spazio, alla struttura dell’edificio e alle vedute sul giardino. Il progetto consiste in una serie di colonne la cui forma gradualmente si espande in una delle dimensioni; così, mentre il visitatore si muove in questo ‘giardino’ virtuale, sperimenta diverse caratteristiche di compressione ed espansione in una continua trasformazione di luce e prospettiva. La luce naturale è l’elemento più cruciale nel nostro lavoro e spero che questa installazione alla Fondazione Bisazza generi un’esperienza intima e coinvolgente.

Richard Meier