Ritrovati Frammenti di Mosaico

Ettore Sottsass

Ritrovati Frammenti di Mosaico, installazione site-specific creata appositamente per la stanza dalla geometria irregolare che la ospita, è stato uno degli ultimi progetti di Sottsass prima della sua morte, sopraggiunta nel 2007 a novant’anni. È la conclusione di una carriera che lo incoronò come uno dei veri maestri del design italiano del XX secolo, in particolare grazie alla collaborazione come consulente per Olivetti (dove progettò il design del primo computer italiano, Elea 9003) e alla fondazione, nel 1981, del gruppo Memphis che scosse il mondo del design con oggetti colorati, originali e dotati di una nuova espressività.

Sottsass sarà stato non-conformista e al tempo stesso decisamente all’avanguardia, ma la sua creazione per la Fondazione Bisazza fa riferimento all’antichità, alludendo ai frammenti incompleti di mosaici rinvenuti nei siti archeologici e presenta una notevole sfida sul piano tecnico. “Ciascuna delle singole scatole che formano il lavoro è stata molto difficile da realizzare”, spiega Piero Bisazza. “È un’installazione davvero minimalista ma con una geometria complessa. Abbiamo dovuto tagliare le tessere in dimensioni davvero piccolissime per ricreare esattamente le linee diagonali dei disegni di Sottsass”.

Qualche volta i mosaici antichi si trovano sottoterra intatti con la figura di tutti i pesci del mare, con le ragazze in bikini che giocano a palla, con guerrieri di ogni specie; anche con la storia di Achille nascosto vestito da donna e le ninfe che provano a sedurre il povero Ulisse e anche con decorazioni complicate.
Una più complicata dell‘altra.
Qualche volta i pavimenti di mosaico si trovano sottoterra intatti o quasi ma qualche volta no; qualche volta si trovano soltanto frammenti. Sono sempre stato affascinato dai frammenti, anche dai frammenti orfici, anche dai frammenti della poesia di Saffo, anche dai frammenti di città antichissime che non esistono più, frammenti di templi, tracce lasciate da poeti, filosofi, cantori, artisti, scultori, pittori, architetti, utopisti... chissà? Sono le tracce di una lunghissima processione di donne, uomini, tribù, popoli. Dei loro sogni il tempo non ha lasciato che qualche memoria, qualche molto debole e spesso anche molto misteriosa memoria. Sono molto affascinato dalla presenza del frammento, segno permanente della fragilità dell‘esistenza. Ho pensato che potrei anche disegnare ricordando la natura della fragilità piuttosto che rincorrere una qualunque speranza nella vittoria finale, una vittoria eroica, sul tempo.

Ettore Sottsass